Le Tipicarelle

20 Gennaio 2024

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Cucinare come forma di meditazione

Preparare cibo con amore, sia per se stessi che per gli altri, è un’arte. Non si tratta semplicemente di cucinare in modo casuale, tagliare e assemblare ingredienti senza troppa attenzione, solo per soddisfare il palato e placare la fame. Al contrario, è un’arte che può trasformarsi in una piacevole forma di meditazione.

 

Cucinare, una serie di gesti curativi

 

Mescolare le uova, impastare a mano, attendere pazientemente che una lievitazione lenta segua il suo corso. Successivamente, affettare, tagliuzzare e decorare.

Tutte azioni quotidiane in cucina, giusto?

Ma sono anche gesti curativi per la nostra mente e il nostro spirito. Secondo le ultime ricerche, sembra che cucinare possa essere un valido aiuto per chi cerca l’equilibrio psicofisico. Alcuni psicologi, infatti, alternano le tradizionali sedute terapeutiche a sessioni laboratoriali proprio in cucina.

Il mettere le mani in pasta non serve solamente a distogliere ansie e preoccupazioni, ma da questa pratica è emersa la “mindful cooking” o cucina consapevole. Questo va oltre la semplice consapevolezza degli ingredienti utilizzati; significa essere profondamente consapevoli delle nostre azioni mentre cuciniamo. In altre parole, diventa una forma di meditazione, un modo di connettersi in modo più consapevole con il processo culinario.

una coppia di coniugi medita mentre prepara il cibo per la cena

 

Cucinare e meditare, da dove iniziare

 

Il percorso inizia già al fruttivendolo, dove il profumo degli ortaggi accoglie appena si varca la soglia. La ricerca di ingredienti buoni, succulenti, genuini e al giusto punto di maturazione è una parte fondamentale di questo percorso consapevole. Senti la consistenza degli ortaggi sotto le dita, un’esperienza che può ispirare la creatività e far scaturire l’acquolina in bocca.

Chi non conosce il piacere di mordere in un pomodoro rosso e succoso, abbinato a una leggera punta di sale, immerso nei ricordi di giornate al mare sotto il caldo sole estivo? Il profumo fresco e invitante è come un richiamo a un picnic in riva al mare, e la freschezza del basilico appena colto può essere la nota balsamica perfetta. Questo rituale culinario si trasforma in realtà in una forma di meditazione, dove cucinare con amore diventa un’esperienza consapevole.

Questa esperienza sensoriale non richiede necessariamente piatti elaborati. Anche una semplice fetta di pane con un filo d’olio extravergine d’oliva può essere il veicolo di una piccola meditazione culinaria. L’importante è essere presenti nel momento, concentrarsi sulle percezioni sensoriali e vivere appieno ogni fase della preparazione. Pulire la verdura, tagliarla, sentire l’acqua fresca sulla pelle, percepire i cambiamenti di colore e profumo: ogni gesto diventa una parte integrante di questa esperienza meditativa.

Durante questa pratica informale di meditazione, chiamata Sati, che significa “consapevolezza” o “attenzione mentale piena” in lingua pāli, tutti i sensi sono coinvolti. Il tatto, la vista, l’olfatto, il gusto e persino l’udito (pensate al suono del pane che canta sotto la pressione delle dita) contribuiscono a rendere la cucina un momento di piacere profondo. Concentrandosi sulle esperienze sensoriali, il pensiero e l’agitazione mentale si dissolvono, permettendo di vivere appieno il corpo e il momento presente. La cucina diventa così un’arte e una forma di meditazione, in cui ogni piatto è un’opera unica da gustare con tutti i sensi.

Come imparare a mangiare meditando sul cibo che stai ingerendo: la meditazione del chicco d’uva

 

Apprendere l’arte della degustazione è un passo fondamentale nella cucina consapevole, ma è altrettanto essenziale ricordare come assaporare il cibo. Nel video sottostante, basato sulla meditazione del chicco d’uva (creato dal dott. Alberto Torre), ti guideremo attraverso una pratica che massimizzerà le tue capacità gustative.

La meditazione del chicco d’uva è un’innovativa pratica ideata da Jon Kabat-Zinn, Professore Emerito di Medicina e fondatore della Stress Reduction Clinic e del Center for Mindfulness in Medicine, Health Care and Society presso la University of Massachusetts Medical School. Questa tecnica è stata integrata nel protocollo MBSR, ovvero Mindfulness-Based Stress Reduction, progettato per affrontare lo stress cronico, l’autocritica e i pensieri intrusivi legati al passato e alle ansie per il futuro.

Oltre a questi notevoli benefici, la meditazione del chicco d’uva si propone di riformulare il nostro approccio al cibo. Piuttosto che ingerire cibi come risposta a un accumulo di emozioni e pensieri non espressi o mal gestiti, questa pratica ci guida verso un rapporto più salutare e consapevole con il cibo. Segui il video e scopri come questa meditazione può trasformare il tuo modo di gustare, permettendoti di apprezzare ogni boccone con una consapevolezza rinnovata.

il cucinare può diventare una forma di meditazione

Anche tu vuoi diventare Zen a tavola? Ecco alcuni passi da fare.

  • Inizia lasciando le preoccupazioni fuori dalla porta della cucina, come se fossero spazzate via insieme allo sporco e alle impurità mentre ti lavi le mani. Prosegui pulendo le superfici con lo stesso stato d’animo rinfrescante.
  • Raccogli gli ingredienti con cura, trattandoli come oggetti preziosi destinati a creare una formula magica o come offerta a una fonte di vita. Esprimi la tua intenzione di portare gioia a coloro per cui cucinerai, anche a voce alta se lo desideri.
  • Assicurati che ogni piccola azione, come lavare, tagliare e mescolare, plachi corpo e mente. Impegnati in ogni compito, ogni movimento, come se fosse la cosa più significativa al mondo. Che sia una manifestazione esteriore del tuo stato interiore: calmo, pacato, senza distrazioni e ricco di energia positiva.
  • Se la mente si distrae, riportala all’attività presente e ricorda l’obiettivo: creare qualcosa che porti gioia alle persone amate.
  • Presenta il cibo e imbandisci la tavola come se fosse un’opera d’arte. Posiziona piatti, posate e tovaglioli con attenzione, decora il piatto preparato con amore, trasformandolo in una creazione culinaria degna di un grande chef. Questo è parte della cucina zen e della meditazione; credimi, i tuoi commensali percepiranno la differenza.
  • Goditi la soddisfazione di aver creato qualcosa di unico, di aver perfezionato le tue abilità culinarie e di aver regalato ai tuoi ospiti un momento conviviale caloroso.

 

Buona meditazione e, naturalmente, buon appetito! 🙂

L'Abruzzo, sinonimo di accoglienza

L’Abruzzo è un luogo dove l’accoglienza è un’arte, un modo di comunicare amore e condivisione. Quando metterai piede in questa regione, ti sentirai parte di qualcosa di speciale, un viaggiatore e un amico. La gente, la natura e le esperienze uniche ti faranno capire che l’ospitalità dell’Abruzzo è più di un semplice saluto: è un invito a scoprire, condividere e amare. 🏡🌄🍽️

 

Sei mai stato in Abruzzo? Cosa ti è piaciuto di più?

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