Le Tipicarelle

08 Dicembre 2023

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I calcionetti abruzzesi, quando il Natale è in arrivo

Il Natale si avvicina e oggi, 8 Dicembre, con la festa dell’Immacolata, si apre ufficialmente il periodo Natalizio.

E oggi parliamo di calcionetti abruzzesi, li hai mai assaggiati?

 

Calcionetti abruzzesi… si, ma quanti altri nomi!

 

Il dolce che rappresenta il Natale in Abruzzo non è solo il rinomato D’Annunziano Parrozzo.

Un altro dolce che rappresenta la nostra meravigliosa regione, che affonda le radici nella tradizione contadina e povera, è il “calcionetto”.

Variando il loro appellativo a seconda dei luoghi e delle inflessioni dialettali, (da caciunitt o caciunett, cagionetti o cagiunitt, caviciun, etc.)  questi dolci condividono un elemento fondamentale: la loro forma a raviolo o a cuscinetto.

Sono preparati con della pasta fritta, ripieni di confettura, mandorle, pinoli e noci tritate.

Diversamente esiste una versione più antica che vede l’utilizzo di mosto cotto, ceci e canditi.

Tuttavia quest’ultima è la ricetta più tradizionale, di derivazione contadina e popolare, in cui il cece è ingentilito dalla presenza di altri ingredienti.

In ogni caso, entrambe le versioni sono molto amate in Abruzzo.

Questi dolci sono una presenza costante sulle tavole abruzzesi e di coloro che portano nel mondo la tradizione della regione.

Rappresentano un autentico elemento imprescindibile nelle celebrazioni natalizie, spesso serviti alla fine di ogni pasto su qualsiasi tavolata che si rispetti e accompagnati da un buon vino.

i calcionetti abruzzesi, ricetta tipica abruzzese

 

Calcionetti abruzzesi: la variante con la “scrucchiata”.

 

“Nella vallata del Foro (Francavilla al Mare – CH), comprensiva del comune di Miglianico“, sottolinea Narciso Cicchitti, insegnante di Enogastronomia presso l’Istituto Alberghiero di Pescara e presidente dell‘Associazione provinciale cuochi, “la variante storica adottata prevede l’impiego dellascrucchiata‘, una marmellata realizzata esclusivamente con gli acini d’uva Montepulciano d’Abruzzo, abbondanti nella zona, senza aggiunta di zucchero.

Questa marmellata è arricchita con scorza d’arancia, conosciuta localmente come ‘purtuall’, e frutta secca.

 

scrucchiata abruzzese, ripieno tipico di tanti dolci in abruzzo

I calcionetti, le usanze in Abruzzo.

 

I calcionetti abruzzesi venivano fritti dopo “li crispell”, altro dolce della tradizione natalizia locale: “Ottime quelle montupolesi – fa notare Cicchitti – arricchite con l’uvetta, perché potevano rilasciare nell’olio bollente residui del ripieno”.

La pratica più diffusa tra le famiglie consisteva nel preparare entrambi i dolci fritti poco dopo l’8 dicembre.

Questi venivano disposti su tessuti di lino all’interno di cesti artigianali, noti localmente come “li panar“, e dovevano resistere per l’intero periodo festivo.

 

 

I calcionetti abruzzesi: un po’ di storia tra Medioevo e influenza Araba.

 

Nell’alto Medioevo, la confezione dei dolci era limitata ai monasteri, dove si occupavano della produzione di dolciumi, conserve, e medicinali“.

In quel periodo, secondo alcuni, l’influenza saracena, un termine generico per indicare gli Arabi, fu significativa: i soldati musulmani percorrevano le coste risalendo il fiume da Torre Foro a Francavilla, passando per Torre Castellina e Torre San Vito fino a Miglianico, nella località di Montupoli.

Attraversando Villamagna, devastavano e saccheggiavano alla ricerca di bottino”, racconta Cicchitti.

“L’impronta araba più significativa, come per molte altre regioni del meridione, si riscontra nella tradizione culinaria, sicuramente un felice connubio tra due culture distinte.

Un’interpretazione chiave sui calcionetti, cavicion, caggiunett, caciunett e… con le variazioni tipiche di ogni luogo, potrebbe essere collegata a una mezzaluna di origine araba”, evidenzia il professore, “rappresentando la luna che cresce e irradia la sua luce per contrastare l’oscurità (associabile alla divinità greca Artemide)”.

ingredienti per la maggior parte dei dolci abruzzesi

I calcionetti abruzzesi: la preparazione.

 

La preparazione della ricetta classica prevede il riscaldamento del mosto cotto, che viene poi mescolato con mandorle tritate, cannella, cioccolato grattugiato e abbondante purè di ceci lessati (nella versione con i ceci).

Soprattutto nella variante più antica, la crema ottenuta viene arricchita con rum o anisetta e zucchero.

Analogamente alla versione moderna, anche la versione tradizionale utilizza una pasta composta da olio d’oliva, vino bianco e farina.

Si ritagliano dei cerchi dalla pasta, su cui viene disposto parte del ripieno; successivamente, i cerchi di pasta vengono piegati come se fossero ravioli e poi fritti in olio d’oliva.

Dopo la cottura, vengono estratti dall’olio, cosparsi con zucchero e cannella.

 

Quale sarà la tua versione preferita?

L'Abruzzo, sinonimo di accoglienza

L’Abruzzo è un luogo dove l’accoglienza è un’arte, un modo di comunicare amore e condivisione. Quando metterai piede in questa regione, ti sentirai parte di qualcosa di speciale, un viaggiatore e un amico. La gente, la natura e le esperienze uniche ti faranno capire che l’ospitalità dell’Abruzzo è più di un semplice saluto: è un invito a scoprire, condividere e amare. 🏡🌄🍽️

 

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